da Isabella Guarini
Caro CSF, vorrei cominciare l’anno con una considerazione per me importante. Quando Gaber cantava libertà è partecipazione sembrava un’utopia. Invece il 2006 è stato l’anno dei “blog”. Il che significa che la partecipazione è possibile e che le persone non vogliono più stare solo a fare da spettatori silenti. Così dovrà cambiare il mestiere di giornalista, e non solo. Cambiare non significa perdere di professionalità, ma modificare il proprio atteggiamento dei confronti dei lettori. Vi sono ancora i prìncipi della carta stampata con la puzza sotto il naso, che non rispondono a nessuno, profeti della notizia e delle opinioni, intellettuali che considerano volgare la partecipazione dei lettori, vi sono i moderati che aprono alle opinioni dei lettori previa verifica, vi sono i giornalisti di strada e dello spettacolo che rischiano il trash. Non so come andrà a finire ma sono certa della massima: cambiare o perire.
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