da Primo Casalini, Monza
A cena in provincia di Parma, sopra Felino. Una di quelle cene che guardi l’orologio e ti accorgi che è già mezzanotte, bella cosa, anche se ti devi mettere in macchina per arrivare a Monza dopo le due. Tranne l’innesco del tormentone Moretti: “Non discuto le sue idee politiche, è che non mi piace come fa i film”, così un incauto. Balle sesquipedali. Ho represso pro bono pacis quello che avrei voluto dirgli, e qui lo dico. Moretti ha fatto Ecce Bombo, Bianca, La messa è finita, Caro Diario, La stanza del figlio, Aprile, Il Caimano e qui mi fermo. Un bel curriculum, trovarne un altro così, della sua generazione. Il problema è che ha fatto anche Piazza Navona e Piazza San Giovanni, io gliene sono grato, ma dà fastidio a tanti, ambidestri: “Come si permette, questo, di dire che il re è nudo?” Compreso Rondolino, a quel che leggo in questi giorni. E’ proprio vero, la sinistra è piena di personaggi che non hanno niente da dire, però lo vogliono dire lo stesso. E il re, come è? Nudo e ambidestro.
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