da Gianni Guasto
Sul “preavvertimento” diplomatico lanciato da Frattini a Lula non si può che essere d’accordo con il Ministro che ha compiuto un atto dovuto, a tutela dell’onorabilità di un Paese che non perseguita i cittadini per le loro idee politiche, ma intende sanzionare secondo legge un individuo che ha commesso reati gravissimi dei quali c’é ancora chi porta sulla propria persona le conseguenze permanenti. C’é da aggiungere, però, che il comportamento di Lula é perfettamente comprensibile: come fidarsi di un Paese il cui Parlamento é pieno di fascisti, razzisti, collusi, pregiudicati, ed é governato da un Premier che era a Palazzo Chigi anche durante il G8 di Genova? Da un Premier che si fa un baffo delle leggi e che ha scelto la propaganda anticomunista come slogan vincente? Certo che, all’estero, personaggi come Battisti hanno buon gioco a fare il pianto greco: di fronte all’impresentabilità del Governo, persino i delinquenti possono apparire vittime.
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