da Alessandro Ceratti
Il vescovo ex-scismatico Williamson ha espresso opinioni negazioniste che hanno suscitato violente reazioni di sdegno. Praticamente tutti hanno richiesto che ritrattasse le sue affermazioni e che si scusasse pubblicamente. E poiché Williamson in un primo tempo l’ha fatto in una maniera che non è stata ritenuta sufficientemente esplicita gli si è chiesto di farlo nuovamente. Ma tutto ciò ha senso? C’è una persona che per motivi suoi (francamente a me incomprensibili) crede che la Shoa e le camere a gas non siano esistite. Questa opinione sarà irricevibile ma non possiamo aspettarci che Williamson la cambi perché il Papa o chi per esso glielo ordina. Se qualcuno ci ordinasse di credere che la neve sia nera noi tutt’al più potremmo decidere di dire pubblicamente che la neve è nera ma difficilmente lo crederemmo. Quindi quello che in realtà vogliamo è che Williamson ci menta deliberatamente. E il buffo è che se Williamson si decidesse a compiere questa azione riprovevole (mentire) saremo tutti soddisfatti, mentre se continuasse secondo coscienza ad affermare ciò che pensa lo subisseremmo di improperi. C’è qualcosa che non va, non trovate?
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