da Paolo Beretta
A Bologna va in scena lo “Gender Bender”, spettacolo teatrale (giunto alla terza edizione) ed interpretato da omosessuali. La curia (l’iniziale minuscola non è casuale) si lamenta su “Bologna Sette”: “un´invasione barbarica che oltraggia la fede e la ragione”. E ancora “È lecito spendere soldi pubblici per finanziare spettacoli omosessuali di pornostar mascherati da artisti?”. Controreplica del Sindaco: “Penso che la libera espressione nell´arte e nella cultura rappresenti una delle grandi conquiste dell´uomo nell´etica moderna e sia la ricchezza del vivere civile in uno stato laico. Solo la censura, il pregiudizio e l´intolleranza rischiano di riportarci al tempo dei barbari”. E qui arriva il bello: contro-controreplica della curia (sempre ‘c’ minuscola): “Le dichiarazioni del sindaco sconcertano e addolorano… La Chiesa non censura nessuno, ma non accetta neppure di essere censurata, perché non può abdicare al suo dovere-diritto di parlare per il bene e per la dignità della persona umana”.La chiesa non censura nessuno !? E la prima dichiarazione cos’era, una serena e paterna critica ? Manca solo che ci vengano a raccontare che la scomunica è solo una timida e pacata valutazione morale. E poi si domandano perché la gente abbandona la chiesa cattolica. Patetici.
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