da Gianluca Freda
Non riesco davvero a capire tutto questo scandalo per il libro di Pansa. Che c’è di strano se i partigiani, perseguitati, angariati e ammazzati per anni dai fascisti, a guerra vinta si presero le loro vendette? Accade in tutte le guerre e non si capisce perché mai quella italiana avrebbe dovuto fare eccezione. Cuore, il noto settimanale satirico, tanti anni fa titolava: “Scoop straordinario: durante la guerra ci furono dei morti!”. Sai che scoperta. La vendetta sugli oppressori non è solo un atto comune, è un atto necessario per chiudere un periodo di conflitto. Il nostro conflitto fu chiuso solo a metà, grazie alla bella pensata di Togliatti che, con umanitarismo d’accatto tutto italiano (altro che “responsabilità”), liberò un bel po’ di fascisti dalle patrie galere. Dove sta scritto che vendicarsi degli oppressori voglia dire necessariamente passare dalla parte del torto? Cito da “L’attentato” di Harry Mulisch: “L’odio è l’oscurità, non va bene. Già, i fascisti dobbiamo odiarli, e questo va bene, va bene, ma come è possibile? Ecco, vedi, è perché li odiamo in nome della luce, mentre loro odiano solo in nome delle tenebre. Noi odiamo l’odio, per cui il nostro odio è meglio del loro”.
Nessun commento.
Commenti chiusi.