da Lorenzo Cantone, Verona
Le prefiche della stampa di regime si stracciano le vesti per la violazione della privacy dei loro padroni. E anche i padroni, naturalmente, piangono e fanno le vittime. Ci sarebbe da ridere se non fosse penoso questo maleodorante mix di ipocrisia e falsità. Oggi vi sono banche dati e sistemi tecnologici che pemettono a chiunque di sapere tutto di tutti. E questa situazione è dovuta anche alle malefatte e alle omissioni dei potenti che oggi si sentono spiati, che hanno fatto sì le leggi sulla privacy, ma evidentemente senza risultati o col solo obiettivo di porre oneri, balzelli e sanzioni a carico di quei poveracci di cittadini che hanno il torto di continuare a votarli. Così stando le cose, è giusto che la privacy dei Prodi e dei Napolitani e dei Berlusconi venga violata a più non posso. Sono personaggi pubblici ed è bene che si sappia il più possibile di loro. E’ la privacy dell’uomo qualunque (sempre più ovviamente qualunquista) che andrebbe finalmente protetta. Ma di questa privacy non fotte niente a nessuno.
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