da Lorenzo Trapani, Londra Dopo quarant’anni a sinistra, finalmente Beretta ci spiega la distinzione tra antisionismo ed antisemitismo. Nell’attesa, snervante, io mi ero dovuto accontentare della “cagata pazzesca” di Martin Luther King: l’antisionismo, diceva, e’ la falsa coscienza dell’antisemitismo. Benche’ sionista trinariciuto, la considerazione di ML King mi lascia perplesso. Tuttavia il sionismo ha vissuto nella storia e oggi non e’ piu’ soltanto un costrutto ideologico. Sul suo album di famiglia, ad esempio, ha il nazionalismo e la laicita’, Netanyahu e Beghin ma anche Rabin e i numerosi sionisti della Brigata Ebraica che (sotto la futura bandiera di Israele) rischiarono e talora persero la vita per liberare l’Italia dal nazifascismo. Non criticare il sionismo nelle sue declinazioni e’ nefasto anzitutto per il sionismo e per Israele. Ma essere antisionisti, vedere il sionismo come una notte in cui tutte le vacche sono nere, e’ un atto estremista ed infantile. Che appartiene sia all’estrema destra (ultraortodossa) israeliana in cui militava l’assassino di Yitzak Rabin, che ad una parte (secondo me minoritaria) della sinistra italiana.
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