( inviata da Virgilio Mancini)
Essendo austriaco e cattolico e non cingalese o magrebino o indù omusulmano, il pazzo che ha rapito e tenuto rinchiusa per otto anni unaragazza del suo paese, potremmo essere tentati di aggiornare la casisticadegli orrori antifemminili segnando un punto a sfavore dell’uomo bianco. Daaggiungere ai rinomai serial-killer americani, belgi, francesi, russi eitaliani, o ai mafiosi che si fanno il segno della croce tanto quantocrocifiggono il prossimo. Ma già nell’enunciarla, ci rendiamo conto chequesta classifica del male è cretina, e così precaria, e a-scientifica, chela si può stiracchiare di qua o di là a seconda dal pulpito dal quale siparla, e si lanciano anatemi. Dunque, questa classifica, dismettiamola.Pazzia e violenza sono molto equamente distribuite tra popoli e cetisociali, e farne ragione di giudizio politico è una delle più perversefesserie che si possano commettere. Collocare il male fuori dal sé è unodegli esercizi più frequenti presso tutti gli individui e tutte le culture.Poi il male ti prende alle spalle, esce dalla cantina del vicino o dalparcheggio del supermercato. Parla la tua stessa lingua e magari legge iltuo stesso quotidiano.
Nessun commento.
Commenti chiusi.