da Gianni Guasto
Certo, Schiavone non ha il tratto volgare di Salvini, ma, nell’incredibile scivolone sciovinista su Totò e Tati (ma siamo sicuri che il post sia stato scritto proprio da Schiavone e non da un clone calunniatore?) il clima si fa ugualmente greve e la musica finisce inevitabilmente per assomigliare al cachinno leghista. Inutile esercizio, Schiavone, e degno di miglior causa, quello di paragonare il Gorgonzola al Roquefort, il Barolo al Bordeaux e Goldoni a Molière. Meglio non avventurarsi. E poi, “se hai avuto la fortuna di vivere a Parigi da giovane, essa poi ti segue sempre”, come diceva un americano che se ne intendeva. Con buona pace de noantri.
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