da Pier Franco Schiavone
Guasto, mi meraviglio, pensi davvero che sia sciovinista? (caso mai revanchista). Quando si vince un mondiale di calcio, dopo un quarto di secolo, bisogna gioire, scherzare, coglionare. Il bello del calcio, dal punto di vista del tifoso, è prendere in giro l’avversario (senza bastonarsi). Quando avevo 5 anni, morì trentenne il cognato di mio padre e ci trasferimmo tutti in Francia per circa due anni nel villaggio di Avril non lontano da Metz, per aiutare la zia,. Imparai il francese e la Francia mi rimase nel cuore con la sua cioccolata in scatola di alluminio, il profumo dei cavoli cotti, la puttana grassa Pierette che abitava vicino casa nostra, Lelè col suo guscio vuoto di lumaca perennemente tra le mani, le filastrocche, la celebrazione di Saint Nicolas, il medico con la faccia alla Fernandel che mi dava pizzicotti terrificanti e la zia col suo francese maccheronico (Francó, tu vuó le pomme de terre fritt?). Come potrei odiare la Francia in cui torno spesso (peró Roma rimane infinitamente meglio di Parigi, e ridiciamolo!).
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