da Guglielmo Venturi
Ve lo immaginate James Bond che, torchiato dallo Spectre, si infila nella prima cabina telefonica che incontra e si fa intercettare come neppure un ladro di elemosine in chiesa? E’ successo. Non nel Regno di Her Majesty The Queen, ma nel paese dell’indimenticato James Tont di Lando Buzzanca. E chi ti potevano arruolare questi nostri spioni ai quattro formaggi? Sergio Romano? Luca Caracciolo? Eugenio Scalfari? Nossignori. E’ pronto alla bisogna Renato Farina, quel signore dall’aspetto mite da prevosto padano, tutto casa, comunione e liberazione, ma dalla scorza del duro templare. Pizzicato sul fatto senza che il PM avesse neppure bisogno di alzarsi dalla sedia, si è scusato non con gli italiani (che abitualmente lo ignorano) né con i suoi venticinque lettori, ma con il suo padre padrone, Vittorio Feltri. Questi benevolmente lo ha assolto, accettandone le motivazioni addotte: ci troviamo di fronte ad un patriota, con vocazione al martirio ed il sogno di cadere sul campo di battaglia in nome della cristianità, magari dicendo, prima di esalare l’ultimo respiro: “Vi faccio vedere come muore un italiano.”Lo ha fatto per difendere la nostra civiltà, dice Feltri. E i soldi ricevuti dall’agente Pompa? Sono solo un rimborso spese erogato all’informatore Betulla per la sua frenetica attività di informatore. Va bene il sacro dovere di servire la Patria e di sacrificarle la propria vita, ma uno mica può rimetterci di tasca sua.
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