da Isabella Guarini
Caro Freeman. gli architetti sono una razza dannata, ma necessaria. Ciò premesso, vengo alle questioni professionali. Condivido il pensiero da lei espresso sulle tariffe e le garanzie necessarie. Penso, comunque, che la liberalizzazione dipenda dalla eliminazione degli ostacoli opposti dalle lobbies, costituite dalla rete dei poteri economici, politici e professionali, garantiti dalle leggi imposte dalla UE. Le varie leggi Merloni, ad esempio, impediscono l’ingresso in alcuni settori pubblici attraverso il concorso con procedura ristretta. Formula ad excludendum che promuove la formazioni di lobbies sotto le varie firme dello star system dell’architettura globale. Nella città in cui vivo non mi è stato possibile partecipare al concorso per il Parco di Bagnoli, perché venivano richiesti requisiti finanziari da nababbi, piuttosto che idee per la soluzione delle questioni urbanistiche e ambientali. Come se il fatturato possa assicurare la bontà del progetto! La UE spalma miliardi per grandi opere che, automaticamente, finiscono nelle mani di pochi eletti con il sistema della procedura ristretta. Sarebbe ora di abolirla!
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