da Virgilio Mancini
E’ comprensibile che chi ha parenti e amici in Israele o in Libano si senta inevitabilmente coinvolto nei drammatici fatti mediorientali e finisca per sostenere con forza l’uno o l’altro schieramento. Però il resoconto di Fabrizio Caccia che ho letto sul sito del Corriere circa i fatti di ieri mi ha messo davvero tristezza. In un piazza di Roma si sono infatti confrontati ( per fortuna solo verbalmente ) alcuni giovani della comunità ebraica giunti per una veglia in sostegno di Israele e i partecipanti di una fiaccolata pro-Libano tra i quali tanti ragazzi arabi, libanesi e palestinesi. Ci sono stati scambi di insulti tra le due parti e pare che tra i giovani ebrei siano comparsi anche degli inspiegabili saluti romani, chissà se i loro nonni approverebbero. Il sentimento che regnava era dunque l’odio e se è così a Roma, figuriamoci nell’infuocato Medio Oriente. C’è da essere pessimisti.
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