da Paola Altrui, Roma
E no Calì, le parole di Cossiga non si possono condividere: sono la riproposizione, sul piano giudiziario, del famigerato “O con Bush, o con Saddam”. Lasciamo perdere i fraterni rapporti già instaurati dall’ex-Presidente della Repubblica con i servizi segreti, da Gladio in giù; ma che si insultino e quindi si denuncino i magistrati che stanno indagando su fatti gravissimi come il rapimento in terra italiana di un cittadino straniero, con la complicità o quantomeno l’avallo dei nostri servizi segreti (e quindi di apparati governativi), costituisce a mio parere un atto di intimidazione e delegittimazione senza precedenti. Siamo ormai il Paese nel quale un Cossiga o un Calderoli qualsiasi, senza neanche spogliarsi della propria veste istituzionale e anzi facendosi scudo di essa, si reputa esente da regole, vincoli, divieti: è questa, non l’indagine dei PM Pomarici e Spataro, la vera emergenza democratica.
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