Alessandro Robecchi su Il Manifesto – da Paola Bensi
Di tutte le metafore, le espressioni ad effetto e i linguaggi figurati che abbondano, suggerirei di premiare quella che Fedele Confalonieri usa per descrivere ciò che starebbe subendo il suo gruppo: «Una piazzale Loreto a rate». Divertente (diteci quando scade l’ultima rata, però, perché non è che con ‘sto caldo possiamo andare a piazzale Loreto tutti i giorni). Non è la prima volta che si usa questa metafora per parlare degli affarucci di Silvio, anche se qualche stupore permane. Che la metafora la usino i fedelissimi di Silvio, insomma, induce a pensare che nemmeno loro abbiano gran stima del capo: non fu una scena edificante, d’accordo, ma anche chi finì appeso non era certo un bell’esempio, e comunque giustizia fu fatta, dio sa quanto ce n’era bisogno. Resta da dire delle rate. Qui il discorso si fa più difficile, si deve quantificare. Già si è detto (Rangeri, su queste colonne) dei soldi che ci è costata l’incompatibilità di Meocci: potrebbe essere una prima rata, cambiale che scade e che Silvio dovrebbe onorare in contanti. Un’altra rata potrebbe essere quella dei tanti soldini che tutti gli italiani hanno sganciato per permettere ad alcuni italiani di comprare il decoder del digitale terrestre, luminosa idea che faceva finanziare a tutti gli affari di pochi (un classico, e caliamo qui un velo pietoso sul fatto che i decoder li vendeva pure il fratello di Silvio). Ora un’altra rata, ben più onerosa, la reclama l’Europa, dicendo quel che dicevano tutti e di più, cioè che la Gasparri (la legge) faceva schifo e compassione, che va rifatta,magari con l’accortezza di stare un po’ attenti alle posizioni dominanti, cioè a non arricchire i già ricchissimi. Un’altra rata in scadenza pare esser quella della Bossi-Fini (ricordate? due soci di Silvio…), legge fatta apposta per non regolarizzare il lavoro immigrato, che così può restare «nero», ricattabile, e sfuggire al versamento di contributi. Grazie alla regolarizzazione dei 350 mila immigrati esclusi da Silvio (e accettati ora da Prodi), dovrebbe entrare in cassa qualcosa come un miliardo e mezzo di euro. Si mettesse in conto anche questa rata, incassando il totale di anni e anni di una pessima legge, duole dirlo, Silvio e le sue Petacci dovrebbero recarsi comunque a piazzale Loreto per il saldo, sì. Ma dovrebbero andarci in tram, se ancora gli resta un euro per il biglietto.
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