da Giorgio Goldoni
Se fosse fondato sulla realtà fattuale il tentativo di presentare il fenomeno in modo positivo (siamo addirittura alla “immigrazione, fenomeno culturale che ci arricchisce”) sarebbe da apprezzare.Nella realtà, e in particolare dove la percentuale di immigrati supera già la soglia pericolosa del 10% degli abitanti, essa genera (e genererà sempre più ) rifiuto e negazione (la gente comune dice spesso:” li mandano qui da noi, non possiamo farci nulla, ma nessuno può obbligarci ad amarli”). C’è naturalmente immigrazione ed immigrazione: le nostre numerose comunità filippine ed ucraine non avranno nessun problema di integrazione, ma il riflettore mediatico è puntato solitamente sull’immigrazione islamica, e qui serve il coraggio di dire che essa non può/vuole integrarsi. Non servono inutili convegni che parlano di aria fritta, l’opinione pubblica dovrebbe parlare con toni veritieri di libertà religiosa, di condizione femminile; dovrebbe inoltre aiutare quei pochi che, con grande rischio, provano a rompere i tabù.
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