da Vittorio Grondona – Bologna
Signor Oreste Tappi, grazie per avermi corretto un evidente lapsus. Una cosa però non capisco: perché mai dovrei scrivere come vuole lei? Nessuno poi le impone di leggere il “latinorum” che odia tanto… Invece lei non solo lo legge, ma desidera nel contempo approfittare dell’occasione per fare pubblicamente sfoggio della sua cultura simulando nel contempo un’abile, ma antipatica non chalance. Mi usi pertanto una cortesia signor Oreste Tappi, per il futuro provi ad ignorare le mie locuzioni latine… Entrambi ne saremmo felici ed eviteremmo nel contempo di sparlare inutilmente.
Nessun commento.
Commenti chiusi.