sa Massimo Minelli
A chi si stupisce nel vedere giovani ebrei italiani fare il saluto romano: è risaputo che, almeno fino al 1938, la comunità ebraica era così bene integrata con la società italiana che molti suoi esponenti erano tranquillamente iscritti al PNF, alcuni addirittura sin dalle origini del partito di Mussolini. Così come c’erano gli antifascisti (devo fare l’elenco?) e i politicamente agnostici o abbastanza indifferenti. Nello stesso “Giardino dei Finzi-Contini”, se non ricordo male, il padre del protagonista era iscritto al Partito Fascista. Di questi giorni una biografia su un podestà (cioè il sindaco durante il ventennio) fascista. Quindi qualche nonno di quei giovani ebrei forse il saluto romano lo ha pure fatto, salvo poi pentirsene (spero).
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