da Walter Vanini, Carona (Bergamo)
Le recenti ormai quotidiane difficoltà del governo Prodi, per la verità più nel gestire le diverse anime della coalizione che gli impellenti problemi del Paese, non dovrebbero stupire più di tanto, visti i cattivi presagi che già si potevano individuare il giorno dell’inizio del suo mandato. Proprio il giorno del giuramento del nuovo esecutivo infatti, la misteriosa sparizione di due preziose penne stilografiche, riportata dai quotidiani in un defilato trafiletto, poteva essere interpretata come un pessimo auspicio. Sono seguite poi le meschine trattative per l’accaparramento dei ministeri, la stucchevole pletora dei sottosegretari, lo sconcertante presenzialismo televisivo dei neoministri, le improvvide antitetiche dichiarazioni di esponenti dello stesso governo su temi come TAV, pacs e staminali, i contrasti sulla missione militare in Afghanistan e sulle modalità di ritiro dell’Iraq. Insomma il popolo della sinistra appare giustamente preoccupato e deluso. Ma i più accorti avevano già intuito tutto leggendo quella notiziola apparentemente insignificante sul furto di due preziose penne…
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