da Paola Altrui, Roma
Vi sembra normale che, per cinque anni, quasi tutti i ministri e gli esponenti della ex-maggioranza abbiano rifiutato di partecipare a manifestazioni pubbliche non patrocinate dalla CdL (compresa quella tradizionalmente indetta per il 1° maggio)? Che si siano recati solo a funerali o commemorazioni, in modo da poter tacciare gli eventuali contestatori di oltraggio alla memoria delle vittime? Che qualunque tipo di dissenso pubblicamente espresso nei loro confronti sia stato etichettato come “fascista”, “illiberale”, “antidemocratico”? Davvero intendiamo continuare a interrogarci sull’opportunità dei fischi alla Moratti o tollerare che la CdL impartisca lezioni di galateo istituzionale e di dialettica democratica a chicchessia?
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