da Mario Strada
Ho letto l’articolo di Beha. Mi e’ piaciuto soprattutto il suo cenno autocritico, verso la fine, quando ammette che un po’ tutti avevamo pensato che la compagnia di giro del “Processo di Biscardi” fosse composta da innocui simpatici cialtroni. E invece operavano una raffinata e sistematica manipolazione dell’opinione pubblica dei tifosi per averne un vantaggio (presumo di carriera ed economico). Ecco, e’ questo l’aspetto che piu’ dovrebbe far riflettere. Come in tutti gli altri campi (politica, economia) l’assenza di controlli, l’accentramento del potere di decisione, la poverta’ di alternative ha portato ad accordi oligarchici a danno di tutti gli altri.
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