da Antonio Leonforte, Roma
Fermo restando che non si capisce per quale motivo le coppie di fatto eterosessiali in cerca di garanzie non possano già oggi sposarsi in comune (come ho fatto io dopo 14 anni di convivenza e due figli), credo sia del tutto ragionevole che anche le coppie omosessuali possano sposarsi,sinceramente non ci vedo nulla di male. E fin qui mi pare di essere in buona compagnia. Oggi però il cenno alla bigamia da parte di Isabella Guarini mi ha fatto venire in mente che questa sacrosanta battaglia dei (pochi) laici anti-clericali italiani potrebbe essere estesa, se seppure a costo diqualche difficoltà in più per farla digerire al resto degli italiani. Mi viene in mente che si potrebbe generalizzare: un gruppo di persone di sesso vario desiderano contrarre un vincolo fra loro che li garantisca reciprocamente in modo analogo a quanto avviene fra i membri di una coppia sposata. Ben venga la bigamia, dunque (purchè sia possibile anche per una donna avere due uomini), e la trigamia, e la enne-gamia. Io personalmente starei malissimo in una tripla di fatto, ma magari per altri non sarebbe così.
Nessun commento.
Commenti chiusi.