da Guglielmo Venturi
Romano Prodi ha dichiarato che, per i suoi spostamenti non di rappresentanza, utilizzerà il treno ed i voli di linea. Demagogia? E chi può escluderlo? Di certo conosce almeno l’ importanza della comunicazione simbolica: l’ opportunità, nello specifico, di dare testimonianza di sobrietà ad un paese malridotto economicamente e allo sfascio nelle finanze pubbliche. Un quotidiano di destra, non ricordo quale tra i due che leggo con toccata e fuga, non apprezza e descrive l’inferno dantesco in cui sono stati gettati gli altri passeggeri. Inferociti, racconta il giornale, perché il loro esodo dall’aeroporto era stato ritardato da polizia e scorta accorse per dare precedenza allo sbarco del presidente del consiglio. Falsa o vera che sia la notizia, la trovo emblematica e coerente. Nel primo caso, in linea con la campagna denigratoria in atto contro “Morta, morta, mortadella”. Nel secondo, perché è del tutto connaturato in questi bravi commentatori farsi carico, pavlovianamente, dell’ “interesse particulare” (in questo caso quello marginale di pochi passeggeri), rispetto a quello generale: il taglio di un oneroso volo ad personam su un aereo di Stato.
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