da Alessandro Ceratti
Boh, sarà perché sono cattolico ma io questo problema di tutelare lecoppie di fatto non lo capisco. Se qualcuno sta insieme con qualcunaltro e vuole che che gli siano in qualche modo riconosciuti dei dirittiper questa unione (il diritto di visitare il compagno all’ospedale, ildiritto alla reversibilità della pensione ecc.) è semplicissimo: sisposa. Si sposa civilmente e così compie ufficialmente quella procedurache lo Stato richiede proprio per poter garantire la reversibilità ecc.ad una persona precisa e non a una che, per quanto gli risulta, potrebbeessere la prima che passa sulla strada. Tutt’al più varrebbe la pena chesi rendesse più semplice e meno costoso il divorzio. Da questoragionamento rimangono fuori gli omosessuali. Benissimo, lasciamo che sisposino anche loro! Sarebbero contentissimi! E se proprio non vogliamochiamarlo matrimonio (perché a qualcuno fa specie) chiamiamolo in unaltro modo.
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