da Gianluca Freda
Caro Schiavone, con tutto il rispetto, trovo incondivisibili le sue opinioni su Caruso. Quali sarebbero le “scempiaggini provocatorie” che ha detto? Può fare qualche esempio? Come potrebbe Caruso aver già prodotto qualcosa di ragguardevole se il Parlamento si è appena insediato e il governo non ancora? Agli altri parlamentari lei richiede la stessa rapidità? E’ un brutto vizio quello di liquidare con il timbro di “estremismo” ogni punto di vista che si discosta dall’ortodossia senza neppure scomodarsi a entrare nel merito. L’autoriduzione dello stipendio non è solo un “bel gesto”, è un gesto coerente, in linea con le idee a cui Caruso si è sempre ispirato: l’egualitarismo e la concezione dei parlamentari come dipendenti dei cittadini, non come casta di privilegiati. La coerenza è ciò che è sempre mancato alla politica italiana, ed è questa mancanza che ha scavato un baratro incolmabile tra la politica e la vita quotidiana. Non a caso le persone a cui questo baratro fa comodo continuano ad additare in Caruso un nemico della razionalità politica. E pronunciano il termine “razionalità politica” battendo una mano sulla tasca in cui tengono il portafogli.
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