da Guglielmo Venturi
Altri militari italiani vittime di un attentato a Nassiriya. All’ indomani della strage del 12 novembre 2003, ci avevano esortato a non speculare sui morti e a rifugiarci in un sentimento di pietas nei loro confronti. Credo che un analogo comportamento si imponga oggi.Troppo tardi. Due giudizi trancianti e a caldo sono già stati battuti dalle agenzie, attribuiti al sempre imprevedibile ex presidente Cossiga e all’ estroso ex ministro Calderoli. Il primo decreta che l’attentato è inequivocabilmente l’effetto della manifestazione del 25 aprile: “Milano chiama, Nassiriya risponde.” Il secondo dichiara che “il terrorismo è ovunque, in Iraq, come a Londra, Madrid e nei luoghi di villeggiatura”. Ovvero Porto Rotondo come Baghdad.Di fronte a riflessioni così profonde, credo che veramente si imponga il silenzio. Un pietoso silenzio.
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