da Guglielmo Venturi
Silvio Berlusconi resiste, resiste, resiste. Ha speso buona parte della sua campagna elettorale per dirci che ha pienamente rispettato” Il Contratto con gli Italiani”, divulgato porta a porta alla vigilia delle elezioni del 2001, ma ha comunque perso le elezioni. Battuto nelle battaglie di camera e senato e in attesa di combattere quella per la presidenza della repubblica, preannuncia l’intenzione di andare ai materassi: lotta dura e senza paura in parlamento e nelle piazze. Per uscire dall’impasse, suggerisco di giocare una carta strategica che spero risolutiva. Come cittadini noi abbiamo siglato, oltre al famoso contratto del ciliegio, un secondo “documento” mediatico, il Patto con gli Italiani. La stipulante era una eminente personalità che faceva parte, con Bondi, Schifani, Cicchitto, Ellio Vito ed Adornato, del think thank del Cavaliere: Iva Zanicchi. E’ lei che ha svolto il ruolo risolutivo che Karl Rove ha avuto per Bush. Ricordate? ” Ma via, cosa ci costa provare Berlusconi? Se riesce a fare quello che promette, sarà meglio per tutti. Altrimenti la prossima volta gli diamo un calcio nel sedere e proviamo un altro, no?” Iva Zanicchi è donna d’onore e qui non c’é Luca Ricolfi che tenga. Il Patto era chiaro. Si rechi a Palazzo Grazioli e comunichi al Cavaliere, senza se e senza ma, che, metaforicamente, gli elettori hanno sferrato un inequivocabile calcio nel sedere e che vorrebbero provare un altro signore alla presidenza del consiglio. Almeno in quel di Ligonchio si dovrebbe mantenere fede alla parola data!
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