da Rocco Ciolfi, Arce
Io quando vengo a far visita a csf preferisco rimanere sul leggero, ma se leggo di “illuminismo politico di Bertinotti” proprio non ce la faccio. Probabilmente non sarò obiettivo per questioni di antipatia personale, ma per me Bertinotti è un grande bluff politico, uno che spesso ha fatto battaglie politiche di retroguardia (quando non fatte per semplici tornaconti di partito). Ad esempio: è illuminismo politico parlare di 35 ore a parità di salario (scopiazzate, peraltro, dalla Francia) in quel contesto economico? E il non saper cogliere la vera questione cruciale che andava nascendo riguardante il mondo del lavoro, cioè la precarizzazione dei lavoratori, come lo chiamiamo? O magari è frutto di lungimiranza strategica affrontare il problema della disoccupazione al sud con i lavoratori socialmente utili? Ma quello che più non mi piace di Bertinotti è il metodo che usa nel confronto politico con i suoi alleati. Su questo tempo fa (all’indomani della vittoria di Berlusconi del 2001, in pieno dibattito sul futuro del centrosinistra) prendendo spunto da una sua intervista al Corriere, scrissi un pezzo per il Barbiere della Sera da cui nacque un bel dibattito. Lo mando sperando nel buon cuore di csf.
Niente buon cuore, niente minestre riscaldate. Chi vuole leggerti vada sul Barbiere della Sera (csf)
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