da Rita Rosati – Roma
Daria Bignardi era per uno di quei personaggi indefinibili: non sapevo dire se è simpatica o antipatica, maestrina con la puzza sotto il naso, se è brava o meno. Però nell’interviste di Csf di solito il personaggio viene fuori, si scopre e uno più o meno un’idea se la fa (per esempio Luxuria, Davigo). Con la Bignardi questo non è successo. Colpa di Csf? Non credo, colpa se mai di una persona che non da, che non trasmette e che non si lascia andare e ora posso dire che non mi piace.
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