da Gianluca Freda
L’analisi di Schiavone sul Mughini-pensiero è interessante, ma temo che la situazione sia molto più seria. Mughini ha sempre fondato la propria ricchezza e il proprio potere non certo sull’originalità e la forza delle sue idee, ma sulla certezza di essere uno dei pochi privilegiati ad avere accesso agli strumenti di comunicazione su cui le opinioni – di qualsiasi livello – potevano venire espresse. Ciò gli ha garantito fama e inattaccabilità, poiché i mezzi di comunicazione attraverso i quali sarebbe stato facile evidenziare la pochezza degli argomenti del Nostro erano preclusi ai comuni mortali. Internet ha distrutto il suo bel sogno. Su Internet chiunque può pubblicare le sue opinioni, e ciò che sta uccidendo Mughini, più che gli attacchi personali e il confronto quotidiano con perfetti sconosciuti che scrivono mille volte meglio di lui, è la perdita di un privilegio che credeva acquisito. Oggi Mughini è un opinionista tra miliardi, e non certo il migliore. E sappiamo bene che la perdita del privilegio rende folli. Se non ci credete, chiedete a un certo presidente del consiglio, il quale, accortosi di stare per perdere le elezioni, ha finito per perdere anche il senno.
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