da Vittorio Grondona – Bologna
Non faccio in tempo a scacciare un mosca dal naso che subito ne arrivano altre a frotte. Essere indignato è dir poco, ma non mi viene una parola più forte. Che Bonolis, i calciatori, i grandi managers accettino stipendi da favola, fa parte dell’avidità umana di chi si crede impropriamente super nei confronti degli altri. Sono coloro che permettono questo sconcio morale che devono invece vergognarsi e cambiare di corsa mestiere. Scommetto che in alternativa ai Bonolis, ai Baudo, ai Buongiorno e via di seguito, per presentare altrettanto bene il Festival di Sanremo si sarebbero trovati a costi decenti altri mille degni personaggi, ancora tenuti volutamente nell’ombra per ragioni di casta. Una buona politica dovrebbe intervenire con decisione per evitare l’assurdo che l’impegno di una sola persona della durata di due o tre settimane complessive sia valorizzato come il lavoro duro di un operaio medio a 1000 euro al mese per un periodo di ben 4000 settimane, pari a lunghissimi 77 anni… Fino a quando si farà finta di disconoscere questa sfacciata realtà avremo sempre mani minacciose intorno alle nostre basse pensioni ed alla nostra miserissima assistenza sociale.
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