da Vittorio Grondona – Bologna
Nel Parlamento italiano si stanno passando i limiti della decenza dell’immagine. I deputati che vi hanno autonomamente preso posto, senza cioè essere stati invitati direttamente dal popolo italiano, sono ora chiamati a depositare le proprie impronte digitali per favorire il controllo della corrispondenza dei voti in base alle effettive presenze. Si vuole così annullare la possibilità che qualcuno voti anche per gli assenti. Io davvero biasimo il fatto che in quel posto così prestigioso siano attivi alcuni “pianisti” birichini di scarsa coscienza morale che alterino di fatto l’esito delle votazioni, ma nel contempo detesto nel modo più assoluto l’utilizzo delle impronte digitali come se avessimo a che fare con degli schedati imbroglioni di mestiere. Spero che la maggioranza dei parlamentari abbia il buon senso di rifiutare una tale umiliazione, per il buon nome loro e per quello di tutti gli italiani. I “pianisti” colti in flagrante tale vergognoso “inganno” dovrebbero essere invitati dal loro capo a rassegnare le dimissioni.
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