da Claudio Urbani, Roma
La sentenza della Consulata, sul caso Mills, ora è chiara e inequivocabile: a terminedi legge è prescritta e la condanna non è applicabile, ma il reato è stato riconosciuto esistente e perpetrato, nessuna legge “ad personam” può cancellarlo. Ora là dove esiste un corrotto esiste, inevoquivocalmente, un corruttore e questo è incontestabile. Ma se ci si ritenesse veramente innocenti, alla prescrizione è possibile rinunciare e accettare giudizio e verdetto, come farebbe ogni persona che tale si riterrebbe veramente innocente, ma soprattutto avesse dignità. Ma tale parola sembra assolutamente assente nel vocabolario del corruttore di Mills.
Nessun commento.
Commenti chiusi.