da Massimo Mai
Sedici anni di Cavaliere e del suo modo di fare politica hanno trasformato quello che per me è sempre stato un interesse in motivo di fastidio. E tralasciando le scelte effettuate, che sono legittimamente lontane dalle mie idee, quello che mi lascia davvero senza forze è il modo di condurre la vita politica. Quel continuo dichiarare e ritrattare, le urla continue nei dibattiti televisivi, il partito del bene contro quello del male, la menzogna ripetuta ossessivamente, i giornali e i tg usati per dare legnate sulla testa di chi non è dalla sua parte, la totale incapacità di mediare, il continuare a proporre fughe in avanti, il trasformare ognio elezione in giudizio divino, in scelta epocale. Persino la mia preoccupazione per il futuro scema di fronte alla fatica di dover sopportare tutto questo ogni giorno.
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