da Vittorio Grondona – Bologna
Il 3° congresso Nazionale POPOLARI – UDEUR che si sta svolgendo in questi giorni a Napoli mi restituisce la visione di un partito che cavalca un toro impazzito, a frequenza fissa di cinque democratici minuti per ogni prestazione dei concorrenti. Lo vedo balzare nel presente e nel passato in balia di scossoni cattolici e comunisti fra gente del sud che ai gridi euforici di “arrivano i nostri”, di “al centro ci si tu”, di “ lo scudo crociato è nostro e non di Casini”, di “cultura della moderazione”, di idealismo, di etica… sono convinti che oltre a tutto il marcio presente sia destra che a sinistra, con la vittoria dell’UDEUR cesserà finalmente anche la loro disoccupazione cronica. Mastella gongola e si infila nel portafoglio le uniche cose che gli interessano: fette sempre più sostanziose di potere.
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