di Alessandro Robecchi, pubblicato in Varie & eventuali
Una vicenda incredibile, un caso più unico che raro, una somiglianza davvero strabiliante, e un ancora più incredibile caso di omonimia. Ecco la storia. La signora Maria Paola Merloni siede nel consiglio di amministrazione della Indesit, l’azienda di elettrodomestici che ha annunciato la chiusura del suo stabilimento di None (Torino), e al contempo assunzioni nella sua fabbrica polacca. In pratica: seicento lavoratori torinesi a casa, seicento famiglie sul lastrico in piena crisi e delocalizzazione per sfruttare i più bassi salari polacchi. E’ una cosa veramente disgustosa, gente! Ma ancora si più si sono disgustati gli operai di None, quando si sono accorti che una onorevole del Pd, eletta alle ultime elezioni in quota “imprenditori illuminati” (ah, ah) è praticamente identica alla signora Maria Paola Merloni. E’ davvero una curiosità, si sono detti i seicento operai dell’Indesit, e la loro incredulità è aumentata quando hanno saputo il nome della deputata del Pd: Maria Paola Merloni. Le coincidenze si fanno davvero un po’ troppe: uguale la faccia, uguale il nome e pure il cognome, uguale il lavoro che fanno… Vuoi vedere che… I lavoratori della fabbrica Indesit di None vorrebero ora fare una serena chiacchierata con Walter Veltroni, Goffredo Bettini, e chiunque altro abbia collaborato a comporre le liste elettorali del Pd alle ultime elezioni. Promettono di incontrarli disarmati.
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