di Alessandro Tozzi
La storia parlerà di grandi capitali e di piccoli uomini, di treni che correvano vuoti a 300 km/h dentro gallerie scavate nell’uranio, di piramidi artificiali fatte di smarino e fibre d’amianto. Di cittadini che difesero i propri diritti additati come canaglie e di persone senza scrupoli che violentarono ambiente e diritti, di cittadini umiliati, di una Valle stuprata nel proprio territorio, di quando le parole degli esperti si trasformarono in sussurri inascoltati. Ma la storia a volte riserva sorprese anche a coloro che si sentono onnipotenti. I cittadini della Valle di Susa potrebbero apparire al resto d’Italia non uno sparuto gruppo di estremisti ecologisti ma semplicemente dei cittadini disposti a mettersi in gioco per difendere i loro diritti, la propria salute e la propria terra.Quel giorno diventeranno tantissimi e poi ancora di più, così tanti da uscire dall’invisibilità nella quale si è cercato di nasconderli. Allora inizierà una storia che parlerà di treni costruiti per essere utili all’uomo e non di uomini sacrificati nel nome del falso progresso.
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