di Giuseppe Alù, Treviso
Voglio complimentarmi davvero con Lei per come intervista i suoi ospiti sul Magazine del Corriere. Fare domande è facile, ma saper fare le domande giuste, domande stringenti, non è meno facile che dare risposte indovinate. Quello che più ammiro (e non solo io) del Suo modo di procedere è quel non accontentarsi della “prima” risposta. L’intervistato di solito dà una risposta abbastanza soddisfacente e spera che tutto sia finito lì. Invece Lei insiste, vuole una “seconda” risposta e questo impegna l’ospite e interessa il lettore che non vola più con l’occhio alle parole successive. Ma si ferma e sta a sentire. Mi riferisco in concreto all’intervista fatta a Cairo e a quella fatta ad Antonio Padellaro: molto, molto bene. Se guardo noti o arcinoti intervistatori della TV, non trovo nessuno così puntuale e così esigente.
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