di Vincenzo Pricolo (per il Giornale)
«Capisco quelli che si mobilitano per difendere la loro casa e la qualità della loro vita. Ma non sono d’accordo con i Verdi che cavalcano la protesta per avere tre voti in più». Reinhold Messner, fuoriclasse dell’alpinismo mondiale, scrittore, animatore di iniziative a sostegno delle popolazioni montane nonché ex parlamentare europeo eletto come indipendente nelle liste dei Verdi («mai stato iscritto a un partito», tiene a precisare»), non ha dubbi: il collegamento ferroviario veloce Lisbona-Kiev è una grande opportunità di sviluppo per le regioni che si trovano lungo il tracciato. “L’ecologia va bene ma la base di tutto è l’economia – dice perentorio Messner allargando l’orizzonte allo scenario mondiale – Se l’Europa vuole contrastare la concorrenza della Cina e dell’India deve, fra le altre cose, dotarsi di una rete ferroviaria moderna. E se l’Italia vuole recuperare le posizioni perdute in Europa e nel mondo non può rinunciare al collegamento». E questo perché la Tav «porterà prosperità alla Padania (usa proprio questo termine, ndr) e questo lo devono capire tutti, anche la gente della Val di Susa». E ancora: «Se l’Italia dorme altri vent’anni perderemo anche i punti di forza che ci restano, come le produzioni alimentari di qualità e il turismo».Stupisce un po’ ascoltare queste parole da una persona come lei. «Io sono un pratico e non sopporto la politica dei ?no?, dei fondamentalisti e delle critiche senza proposte. Anzi, i politici hanno il dovere di cogliere le opportunità. Ricordo che i tedeschi stanno facendo di tutto per avere il collegamento veloce Lisbona-Kiev».
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