da Pier Franco Schiavone, Milano
Smettiamola di equiparare il pugno al saluto fascista. L’apologia del fascismo è reato. Di Canio parla di cose che non sa, sembra un bambino scemo ma commette reato con i suoi tatuaggi ostentati e i suoi saluti; l’antica Roma non c’entra niente, in quella civiltà il saluto a mano aperta era simbolo di pace. Non c’è il reato d’apologia del comunismo. I comunisti in Italia hanno fatto tanti errori ma hanno contribuito ad assicurarci la libertà e sono stati fondamentali per i lavoratori. Il fascismo, di cui soffriamo ancora le conseguenze, è responsabile dei 600.000 morti italiani, delle città distrutte e del cancro che ha insinuato in questo Paese. Il pugno chiuso è un gesto simbolico che non appartiene solo ai comunisti, inoltre non era amato dai sovietici e non lo è dai cinesi. Lo Chirco ricorda un’immagine di leader cinesi col pugno chiuso? Ha mai visto l’amico di Berlusconi, Putin, col pugno chiuso? Il pugno chiuso è apparso anche sulle tessere del Partito Socialista, infatti ho visto persino Craxi chiudere il pugno per salutare. Ma perché si parla senza sapere?
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