da Gianni Franchini
Massimo Fini, da cui mi divide una certa interpretazione del diritto degli stati a massacrarsi tra di loro e una certa idea della guerra come “igiene del mondo”, dice, a proposito della sentenza di assoluzione dei presunti terroristi, cose sacrosante per una nazione che si picca di essere democratica. Invito i sostenitori di Bush & co a leggere quanto scrive Fabio Mini (che è un generale dell’Esercito italiano e non il capoufficio stampa di Bertinotti) sull’Espresso della scorsa settimana: l’uso del fosforo a Falluja è stato inutile, vista la disparità delle forze in campo, doloso, in quanto usato sistematicamente con i mortai secondo una tecnica da considerare al confine, se non oltre gli stessi regolamenti americani, avventato (mio eufemismo) perché l’eccessiva quantità nell’aria non poteva non causare decessi per bruciature e ustioni gravissime. Secondo Mini, quando un’arma viene usata così si può parlare di “crimini contro l’umanità”. E da noi in Occidente, di cosa si discute, al bel calduccio delle nostre caldaie? Se un tizio, di cui sono già stati violati abbondatemente i suoi diritti previsti dalle (nostre) regole, possa uscire invece che rimanere dentro magari senza motiviazioni tanto che ce frega, è un terrorista. Due pesi e due misure, come il fosforo, che da noi fa tanto bene ai denti.
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