da Gianluca Freda
Come ha ben fatto notare Massimo Giannini su Repubblica, la colpa, anzi il dolo, di Berlusconi consiste nell’accusare l’Unità di apologia di Stalin prescindendo – come al solito, come è comodo – dal contesto storico. Quando Stalin morì non fu solo l’Unità a rendere omaggio alle sue doti – vere o presunte – di grande statista. Alcide De Gasperi scriveva su Il Popolo, giornale della DC: “… Con questa grave riflessione noi chiniamo la testa pensosi innanzi alla scomparsa di un uomo che senza dubbio lascia nel mondo un grande vuoto”. E dichiarazioni simili erano presenti sul Corriere della Sera, sulla Gazzetta del Popolo e su molte altre testate. E poi,scusate, se nel 1922 testate come Libero, IlGiornale, Panorama fossero state già esistenti, quale parte politica credete che avrebbero appoggiato? La stessa per cui il Corriere dellaSera spese per due decenni parole d’ammirazione e incoraggiamento, immagino…
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