da Isabella Guarini
Caro CSF, l’intervista a Urbano Cairo sembra uscita da un racconto di Italo Calvino, tanti sono i gli intrecci con personaggi appartenenti alla genia di coloro che valutano l’esistenza dai cinquecentomila euro in su. Anche il nome e il cognome sono un richiamo onomatopeico, romano-alessandrino. Nella trama compare la figura di un severo manager che impone il risparmio della carta, di un direttore di giornale che, dopo aver usufruito delle occasioni offerte dal un famoso cavaliere dell’impresa editoriale, lo critica e, alla fine lo ripudierà. Servitori infedeli che abbandonano padroni per altri senza nemmeno l’ufficio, con la speranza di non so cosa. E’ la dimostrazione che in Italia esiste quel liberismo con il quale è possibile divenire miliardari, ma poi, stanchi di contare tanto denaro, si preferisce votare per la sinistra che, per definizione, dovrebbe contenerne gli effetti. In fondo, l’unico coerente è il Cavaliere non mascherato..
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