da Cristina Paulon, Padova
Mi inserisco nella querelle tra Bianchi e Ceratti. E’ vero: gli incidenti accadono, ma la mancanza di sicurezza, impianti di depurazione e di controllo, l’omissione di informazioni sono comportamenti più che negligenti, sono profezie auto-avverantesi di un disastro annunciato. L’Italia e il mondo sono pieni di questi episodi: Bhopal, Seveso, il Vaiont, Chernobyl, il petrol-chimico di Marghera, per citarne alcuni. Ora che nel “primo mondo” certe cose non si possono più fare – o meglio, costerebbe troppo farle – andiamo ad avvelenare gli altri in casa loro, e ci dovrebbero pure ringraziare che gli portiamo lo sviluppo. E a chi si lamenta, ci pensa la polizia.
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