da Isabella Guarini
Caro CSF, ho letto con interesse la tesi di Massimo Costa sulla tecnica dell’intervista che ritengo molto interessante e suscettibile di sviluppi. La nascita di un vero e proprio genere nelle arti è sempre stato oggetto di analisi e di critica. Ritengo, infatti, che il giornalismo non sia una professione, tout court, ma un’arte come la pittura con i suoi generi, figurativo, astratto, classico, paesaggistico, storico-celebrativo, optical, body, etc.Le interviste, per la tecnica adottata, sono come le pennellate di un impressionista, dense di colore ma indefinite senza linee di contorno. Ritengo che in questo genere gli intervistatori più apprezzabili siano coloro che riescono a rendere sempre più sfumato l’oggetto della descrizione, lasciando spazio all’intelligenza del lettore. Mughini mi appare un esemplare da body-art. Con il suo corpo interroga chi lo interroga, ma non si conosceranno mai le risposte. Finalmente qualcuno riconosce le mie doti di artista (csf)
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