da Paola Altrui, Roma
Non pago dei suoi vani tentativi di interrompere la sperimentazione della RU486, il Ministro della Salute Francesco Storace si fa promotore di un’altra nobile iniziativa: l’inserimento, all’interno dei consultori, di volontari del Movimento per la vita. La legge che ha istituito tali strutture finalizza il servizio di assistenza alla famiglia e alla maternità, fra l’altro, alla “somministrazione dei mezzi necessari per conseguire le finalità liberamente scelte dalla coppia e dal singolo in ordine alla procreazione responsabile nel rispetto delle convinzioni etiche e dell’integrità fisica degli utenti”: l’interpretazione fornita al riguardo da Storace appare quantomeno curiosa (ma si sa, la creatività è una risorsa che non difetta ai Ministri dell’attuale Governo). Se mi rivolgessi ad un consultorio per interrompere una gravidanza indesiderata avrei bisogno di essere adeguatamente assistita sul piano sanitario e psicologico, non di essere criminalizzata e terrorizzata circa le inesorabili conseguenze della mia scelta; per non parlare del fatto che la prima, vera prevenzione dell’aborto risiede in una corretta informazione sull’impiego dei metodi anticoncezionali. Questo, qualunque persona di buon senso lo comprenderebbe. Ma forse dovrei dire di buonafede.
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