da Alessandro Ceratti
Cara Melotti, la tua ultima lettera è ineccepibile. Io non nutro alcundubbio sul fatto che -come dici tu- “VOI siamo quelle che decidono” e che quindi qualunque provvedimento o legge non metta esclusivamente nelle mani della donna gravida la decisione sulla sua gravidanza è destinata a essere violata. Lo so, è vero, è inevitabile. Soltanto: non necessariamente è giusto. Di cose inique il mondo è pieno, una per tutte altrettanto inevitabile: la sopraffazione dei ricchi e dei forti sui deboli. Anzi, direi che la questione di cui stiamo parlando non è che un caso un po’ particolare di questo genere di processo. Però sono disposto a rassegnarmi sulla questione aborto quanto sono disposto a farlo su quella della sopraffazione dei forti. Comunque, attendo anch’io veramente con ansia il momento in cui finalmente si faranno i figlicompletamente fuori dal corpo della donna. Dal concepimento alla nascita. La cosa mi fa un po’ tremare, ma la scienza riuscirà a raggiungere quel risultato e scopriremo quanto il nuovo sistema sarà meglio per tutti. (pensiamo semplicemente al caso di una donna che desidera ardentemente avere un figlio ma ha seri problemi medici connessi alla gravidanza e per portarla avanti deve rischiare la vita).
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