da Rocco Ciolfi, Arce
Noi che invidiamo le nostre compagne per il privilegio della maternità; noi che se potessimo allatteremmo i nostri figli al nostro seno; noi padri che ci illudiamo di instaurare un rapporto genitore-figlio paritetico a quello materno; noi che soffriamo quando le donne ci rinfacciano con toni ed espressioni nette, perentorie e magari anche eccessive, che la maternità è solo cosa di madri. Noi, nella nostra impotenza e inutilità, sappiamo che riguardo all’aborto non esistono ?soluzioni? e che la verità è una e una sola: hanno ragione loro. Ha ragione Guia Soncini, ha ragione Barbara Melotti. Perché sappiamo bene che tutto si gioca sulla loro vita, sul loro fisico, sulla loro psiche. Perché ci è chiaro che mai nessuna legge potrà obbligare un uomo ad essere un buon compagno con cui, eventualmente, affrontare il dramma dell’aborto, o magari un buon padre presente, all’altezza, su cui poter contare. Solo che, quando ci viene detto a muso duro come se fossimo tutti ?quel bastardo che ha messo incinta? Anna Mantero, proviamo un certo fastidio nel sentircelo rinfacciare.
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