di Matteo Tassinari
Clemente Mastella non si risparmia. Da quando è arrivato terzo alle Primarie poi è diventato è incontenibile. Non che prima non lo fosse, però la brocca non era mai stata così tracimante di vuoto. Cambiando cappello come Fregoli, nelle ultime settimane ha rilasciato una valanga d’interventi come se premier fosse lui: “Una volta al governo Rifondazione resterà all’interno dei suoi consueti paletti” è la minaccia del Masaniello terzo millennio. “Ora la Margherita non può far finta di niente” e siamo al solito soggetto politico di centro. E infine ai Ds: “E’ giunta l’ora di pareggiare i conti”. Urca! Domando: ma cos’ha vinto la controfigura di Verdone? Qualcuno l’ha proclamato re di Francia o dei Balcani e nessuno mi ha detto nulla? Ha fatto Bingo? Si è aggiudicato lo “Strega”? Se la fa con Afef? No… A sortire in quest’uomo tale effetto lisergico-paranoidale, è stata la banalissima terza posizione alle Primarie dell’Unione, che hanno dimostrato tutto ciò che già si sapeva anzitempo. A “Porta a Porta” faceva paura. Una Senna tracimante. Altro che Tsunami! E allora molti hanno iniziato a non capirci più niente. Lui pure. Non sapeva quello che diceva, però lo diceva. E’ fatto così. L’importante è esternare e poi fare il finto tonto. E ci riesce come pochi nella finzione che quasi pare naturale. All’Unità ha detto vibrante: “Ho vinto su tutta la linea, ma non sono affatto appagato”. Mastella, stacca la spina! Vuole un neurolettico? (…)
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